Molti pesci, per poter sopravvivere in acque povere di ossigeno come quelle di stagni e risaie, hanno sviluppato diverse modifiche dell’apparato respiratorio al fine di integrare lo scarso ossigeno disciolto in acqua con quello, sempre abbondante, dell’aria sovrastante.
È il caso di un gruppo di pesci dell’Africa centrale e del sud est asiatico, gli Anabantoidei, noti anche come “Labirintidi” per via del loro organo respiratorio accessorio (labirinto), una complessa struttura ricca di vasi sanguigni posta tra le branchie e la faringe.
Le branchie, pur presenti e funzionali, non sono in grado di assicurare una respirazione completa, pertanto questi pesci sono obbligati a salire periodicamente in superficie a “prendere una boccata d’aria”, con frequenza inversamente proporzionale all’ossigenazione dell’acqua.
I Labirintidi più diffusi in acquario appartengono alla famiglia dei Belontidi, in particolare molto apprezzati dagli
appassionati sono i cosiddetti Gourami, caratterizzati dalle pinne ventrali trasformate in lunghi filamenti, originari delle acque dolci stagnanti dell’Asia sud-orientale, dalla Penisola indiana all’Indonesia.
I Gourami del genere Trichogaster accettano tutti i mangimi e sono particolarmente ghiotti di larve di zanzara e chironomi.
I sessi sono distinguibili solo negli adulti: i maschi hanno le pinne dorsale e anale più sviluppate, nonché livrea più brillante rispetto alle femmine, inoltre sono piuttosto litigiosi tra loro specie se tenuti in spazi ristretti. Più adatti ai piccoli acquari sono i Gourami nani, come la graziosa colisa lalia lunga al massimo 5/6 cm e di cui esistono in commercio diverse varietà di colore, una più bella dell’altra. Consigliabili anche al neofita, sono un’ottima compagnia per Neon, Rasbore, Danio e altri piccoli e pacifici pesci di branco.
Tutti i Gourami si riproducono facilmente in acquario: i maschi costruiscono un vero e proprio “nido” galleggiante, una specie di zattera formata da bolle d’aria da loro emesse e detriti di ogni genere, soprattutto vegetali.
L’accoppiamento, consistente in una serie di “abbracci” ripetuti più volte con varie pause, avviene sotto il nido stesso, tra le cui bolle vengono inserite le minuscole uova in seguito sorvegliate dal solo maschio fino alla schiusa. Le piccole larve vanno nutrite inizialmente con infusori e altro cibo microscopico, prima di passare ai naupli di artemia e al mangime secco finemente triturato.
Allestimento acquario per i Labirintidi
DIFFICOLTÀ:
Media
L’AMBIENTE:
Le risaie, gli stagni e le acque calme in genere del sud-est asiatico sono l’habitat più caratteristico dei Labirintidi, cosiddetti per la presenza di un organo respiratorio accessorio (“labirinto”) che consente loro di sopravvivere anche in acque molto povere di ossigeno, salendo di tanto in tanto in superficie per prendere una “boccata d’aria”. Trattandosi di pesci piuttosto territoriali, specie durante la riproduzione (praticano amorevoli cure parentali), conviene allestire per loro una vasca di buona capacità.
LA VASCA:
100 x 40 x 40(h) cm.
L’ILLUMINAZIONE:
2/3 lampade fluorescenti 25/30 W (una “fitostimolante” + una /due “luce bianca”).
IL FILTRAGGIO:
Filtro biologico incorporato lateralmente o posteriormente.
Materiali filtranti: lana di perlon, spugna a porosità grossolana (prefiltraggio);
elementi ceramici, graniglia lavica, spugna a porosità fine (filtraggio biologico);
carbone attivo, zeolite (filtraggio chimico).
Pompa: 300 l/h. Il getto di rientro dell’acqua filtrata in vasca dev’essere opportunamente smorzato per ridurre al minimo la turbolenza in superficie.
Consigliabile l’inserimento di torba attiva nel filtro.
IL RISCALDAMENTO:
Termoriscaldatore 150 W.
L’ACQUA:
T 24/28° C; pH 6,5 /7,0; 3/6° dKH; 8/15° dGH.
IL FONDO:
Sottofondo fertilizzato (minerale, lateritico, argilloso) ricoperto da sabbia silicea fine.
L’ARREDAMENTO:
Legni e radici di torbiera e savana, canne di bambù, cortecce di sughero (terrazze), rocce non calcaree.
PIANTE:
Cryptocoryne wendtii, C. lingua, C. nevillii (1° piano);
Limnophila spp., Hygrophila polysperma, H. difformis, Cardamine lyrata, Nymphaea stellata, Barclaya longifolia (protagoniste);
Vallisneria spp., Hygrophila corymbosa, Aponogeton undulatus, Rotala wallichii, R. rotundifolia (sfondo);
Salvinia minima, Ceratopteris cornuta, Fistia stratiotes (galleggianti).
PESCI:
Aplocheilus spp., Colisa spp., Trichogaster spp., Macropodus concolor, Betta splendens, Helostoma temminckii, Rasbora spp.