Quella dei Caracidi è una vasta famiglia di pesci tropicali d’acqua dolce, comprendente quasi un migliaio di specie diffuse in maggioranza nell’America meridionale e, in misura minore, nell’Africa centro occidentale.
Con poche eccezioni, sono pesci socievoli che si spostano sempre in branco nella fascia centrale dell’acquario, tra il fondo e la superficie.
Quasi tutte le specie vengono ormai regolarmente riprodotte in cattività e, pur essendo originarie di acque piuttosto acide e tenere (come quelle del bacino amazzonico o del Congo), si possono oggi allevare senza problemi anche in acqua di rubinetto, pur continuando a richiedere per la riproduzione dei valori non troppo dissimili da quelli dei biotopi d’origine.
Essenzialmente zoofagi, i Caracidi accettano tutti i mangimi secchi, da alternare possibilmente con cibi surgelati quali dafnie, artemie e copepodi.
Apprezzano acquari con folta vegetazione ma ampio spazio libero per il nuoto, acqua limpida e ben filtrata.
Sono compagni ideali per Scalare, Discus, Ciclidi nani e altri pesci relativamente pacifici.
Adatte al principiante e ad acquari non molto grandi sono la maggioranza delle specie di Hemigrammus, Hyphessobrycon,Pristella, Gymnocorymbus e Thayeria, che raramente superano i 3/4 cm di lunghezza massima, mentre riservati ad aquari oltre i 100 l sono i Caracidi più grossi come lo splendido Tetra del Congo (Phenacogrammus interruptus).
Nei Caracidi il dimorfismo sessuale non è sempre evidente: nella maggioranza delle specie il maschio è di solito più
piccolo, snello e brillantemente colorato della femmina, in certe specie si distingue anche per le pinne più sviluppate.
La riproduzione non è difficile, occorre però isolare una coppia “matura” (riconoscibile per i giochi amorosi all’interno del branco) in una vaschetta a parte, con acqua possibilmente filtrata su torba e temperatura gradualmente aumentata di 2/3°c rispetto all’acquario comune.
Le uova vengono deposte tra i cespugli di piante a fronde molto sottili (muschi acquatici come Vesicularia e Fontinalis, vari Myriophyllum, Ceratophyllum, ecc.) nel corso di vari accoppiamenti.
Pur essendo diverse centinaia, possono venire tutte divorate dai genitori, se non si provvede ad allontanarli tempestivamente.
Allestimento acquario per i caracidi
DIFFICOLTÀ:
Media
L’AMBIENTE:
La famiglia dei Caracidi comprende quasi un migliaio di specie, in maggioranza diffuse nel continente sudamericano e in particolare nelle acque dell’immenso bacino amazzonico, da dove provengono le specie più belle e richieste dagli acquariofili.
LA VASCA:
80 x 40 x 45(h) cm.
L’ILLUMINAZIONE:
2 lampade fluorescenti 18/20 W (una “fitostimolante” più una “luce bianca”). Consigliabile l’aggiunta di una terza lampada (“luce “calda”) in presenza di piante galleggianti e/o filtraggio su torba.
IL FILTRAGGIO:
Filtro biologico incorporato lateralmente o posteriormente.
Materiali filtranti: lana di perlon, spugna a porosità grossolana (prefiltraggio);
elementi ceramici, graniglia lavica, spugna a porosità fine (filtraggio biologico);
carbone attivo, zeolite (filtraggio chimico), consigliabile filtraggio saltuario su torba.
Pompa: 300 l/h.
L’ACQUA:
T 23/26° C; pH 6,5; 3/5° dKH; 8/12° dGH.
IL FONDO:
Sottofondo fertilizzato (materiale minerale, argilla, laterite) ricoperto da ghiaietto siliceo, quarzifero o ceramizzato a granulometria media, preferibile un fondo scuro.
L’ARREDAMENTO:
Rocce non calcaree (quarzi, lava, ardesia, ecc.) legni e radici di savana.
LE PIANTE:
Echinodorus tenellus, Sagittaria teres, Cryptocoryne wendtii (1° piano);
Echinodorus spp., Hydrocotyle leucocephala, Nymphoides peltata, Ludwigia spp. (protagoniste);
Vallisneria spp., Mayaca vandellii, Cabomba caroliniana, Heteranthera zosterifolia (sfondo).
PESCI:
Hemigrammus spp. (erythrozonus, bleheri, rhodostomus, pulcher, armstrongi, ecc), Hyphessobrycon spp. (serpae, herbertaxelrodi, bentosi, pulchripinnis, ecc.),
Pristella riddlei, Gymnocorymbus ternetzi, Thayeria spp., Moenkhausia spp., Paracheirodon spp. (axelrodi, innesi, simulans), ecc,
associabili con varie specie di Corydoras, Otocinclus, Rineloricaria e Ancistrus.
CONSIGLI:
Acquistare i Caracidi sempre in branco. Esemplari isolati possono divenire aggressivi o troppo timidi.
Neon e Cardinale
caracidiI Neon (Paracheirodon innesi) e il Cardinale (Paracheirodon axelrodi) sono certamente tra 1 più popolari pesci da acquario.
Questi piccoli Caracidi (taglia massima 3/4 cm) sono entrambi originari dell’immenso bacino amazzonico ma, come del
resto la maggioranza dei pesci ornamentali, vengono ormai regolarmente riprodotti negli allevamenti specializzati, sia asiatici che europei.
Si tratta di due specie molo simili, che si distinguono superficialmente soprattutto per la colorazione: il
Neon ha il ventre argenteo, mentre nel Cardinale tutta la metà inferiore del corpo è rossa.
Entrambi sono assai socievoli e pacifici, ideali da allevare in branco (minimo 10/15 esemplari) e adatti anche per piccoli acquari, purché in compagnia di pesci tranquilli e poco aggressivi.
Accettano tutti i mangimi purché di taglia adeguata alla loro piccola bocca.
Se possibile, è consigliabile nutrirli poco e spesso durante l’intero arco della giornata per consentire loro di assimilare meglio il cibo.
La riproduzione è simile a quella degli altri Caracidi ma è sconsigliabile al principiante, il dimorfismo sessuale è poco accentuato, i maschi si riconoscono solo per le minori dimensioni e il corpo più snello.
Sia il Neon che il Cardinale sono talvolta affetti da una caratteristica malattia, detta “malattia del Neon”, che si manifesta con sbiadimento della colorazione, inappetenza e isolamento dal resto del branco dei soggetti colpiti. Secondo recenti studi, si tratterebbe di una forma particolare di una batteriosi frequente nei pesci da acquario (la
“malattia colonnare”), curabile con la somministrazione di appositi medicinali e con il tempestivo allontanamento dei soggetti malati per evitare il diffondersi del contagio.