In questa scheda spieghiamo come allevare Barbus Tetrazona in acquario.
Questo pesce si presenta con una conformazione ovaleggiante del corpo e compresso sui fianchi, grandi le pinne dorsali e pelviche, e dalla presenza di 4 bande nere verticali distribuite equamente sulla superficie del corpo
La prima è situata in corrispondenza del bulbo oculare, mentre l’ultima è circoscritta nel peduncolo caudale.
Esistono selezioni artificiali della specie caratterizzate da colorazioni molto variegate (rossa, marroncina, verde).
Sono pesci di branco che possono essere allevati in acquari di comunità, ma solo con alcune specie. difatti, il Barbus tetrazona, spesso, avversa i pesci di altre specie, aggredendo in particolar modo, pesci rossi e Scalari, pertanto si consiglia di allestire un acquario monospecifico per loro.
Bisogna introdurli in una vasca capiente, con fondo ghiaioso finissimo, o sabbioso, e piante robuste con fogliame stretto.
Famiglia: Ciprinidi.
Difficoltà: facile.
Nome italiano: barbo tetrazona.
Origine: Indonesia, Borneo.
Dimensioni: 4-5 cm.
Posizione nell’acquario: centrale/fondo.
Compatibilità: sì, ma morde le pinne di altre specie.
Caratteristiche: corpo romboidale appiattito ai lati, più tondeggiante nelle femmine; il muso è corto e ottuso. Le pinne dorsale e ventrali sono grandi ed emergono vistosamente dal corpo. La livrea ha riflessi argentati, ma il dorso è scuro e le scaglie hanno il bordo ramato; quattro bande verticali nere attraversano il corpo.
Comportamento: pesce di schiera pacifica verso i conspecifici ma aggressivo, sopratutto in età adulta, con altre specie.
Alimentazione: specie onnivora, si adatta bene ai cibi in scaglie da alternare però con chironomidi surgelati e cibo vivo; necessita anche di vegetali freschi.
Riproduzione: L’elemento migliore per scegliere i riproduttori è costituito dall’età, devono avere almeno 2 anni, e dalla livrea, caratterizzata da colorazioni vivide.
L’acquario di riproduzione deve presentare un’habitat simile a quello dell’acquario di allevamento. Limitarsi a cambi parziali dell’acqua non troppo frequentemente per non stravolgere i valori fisici e chimici dell’acqua.
Dopo i consueti cerimoniali amorosi, le uova vengono deposte all’imbrunire in luoghi situati in corrispondenza dei vegetali.
E’ consigliato estrarre i riproduttori per impedire che mangino i frutti della riproduzione.
La schiusa avviene entro 24 ore e gli avannotti vanno immediatamente nutriti con mangime planctonico e larve di Artemia.
Il maschio ha una conformazione più minuta e slanciata, mentre la femmina ha un corpo più arrotondato.
Consigli tecnici: la vasca deve essere piuttosto spaziosa e allestita con piante molto resistenti e a foglie strette, per agevolare il nuoto; il fondo necessita di uno strato di sabbia fine.
Illuminazione: non troppo intensa; temperatura: tra i 23 e i 26 °C; pH: neutro o leggermente acido.